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Economia del genocidio: Roma non può essere complice

1 agosto 2025 Redazione

Economia del genocidio: Roma non può essere complice

Come ha denunciato la relatrice speciale delle Nazioni Unite Francesca Albanese, esiste oggi una vera e propria economia del genocidio: un sistema in cui aziende, istituzioni e Stati traggono profitto dalla sistematica distruzione della vita e della dignità del popolo palestinese.

Dentro questa economia, anche Roma rischia di essere coinvolta. È per questo che accogliamo con grande favore la mozione presentata in Assemblea Capitolina dal gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle Roma, che chiede l’interruzione dei rapporti tra le aziende municipalizzate di Roma Capitale e soggetti israeliani direttamente coinvolti nelle politiche di apartheid e occupazione.

In particolare, la mozione punta a interrompere l’accordo tra Acea e Mekorot, l’azienda pubblica israeliana responsabile della gestione discriminatoria delle risorse idriche nei Territori Palestinesi Occupati. Mekorot, da anni, implementa pratiche che negano sistematicamente il diritto all’acqua alla popolazione palestinese, violando principi fondamentali del diritto internazionale.

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Roma deve continuare ad essere un punto di riferimento internazionale per la Pace e la Liberazione dei popoli oppressi.

Non è una battaglia nuova. Due anni fa, su impulso di Lorenzo Ianiro e Maristella Urru, il Consiglio del Municipio XIII aveva già chiesto formalmente che l’accordo con Mekorot venisse stralciato. Oggi, con questa mozione, quella richiesta trova spazio nel cuore delle istituzioni cittadine, in Assemblea Capitolina.

La storia ci insegna che solo l’isolamento economico e diplomatico di chi viola i diritti umani può produrre un cambiamento reale. Così è stato per il Sud Africa dell’apartheid. Così può e deve essere per fermare l’occupazione, le discriminazioni e la negazione dei diritti del popolo palestinese.

Questa mozione non è contro un popolo. Non è contro il popolo israeliano. È a favore del diritto internazionale, della giustizia, e della difesa della dignità umana. È un atto di coerenza e di responsabilità verso i principi di Pace e Libertà che Roma ha il dovere di rappresentare nel mondo.

Per questo chiediamo che ci sia una convergenza larga e trasversale, al di là degli schieramenti, per approvare questa mozione e compiere un gesto chiaro e concreto: Roma non può essere complice dell’economia del genocidio.

Roma deve continuare ad essere un punto di riferimento internazionale per la Pace e la Liberazione dei popoli oppressi.

Non perdiamoci di vista!

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