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Referendum, una sconfitta numerica ma una battaglia politica che continua

9 giugno 2025 Redazione

Non si sostiene una battaglia perché è vincente; la si combatte perché è giusta. I referendum sul lavoro e sulla cittadinanza non hanno raggiunto il quorum, segnando una sconfitta numerica per il fronte referendario. Ma dentro quella sconfitta si apre uno spazio importante: la possibilità concreta di costruire un percorso politico condiviso, capace di unire sui contenuti la larghissima parte del campo progressista e di coinvolgere milioni di cittadine e cittadini.

In queste ore, mentre molte sezioni non hanno ancora concluso le operazioni di scrutinio, è doveroso rivolgere un ringraziamento sentito a tutte e tutti coloro che hanno deciso di recarsi alle urne. A chi ha distribuito volantini, affisso manifesti, presidiato i banchetti, e a chi, in questo momento, è ancora ai seggi come rappresentante di lista.

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In queste ore, mentre molte sezioni non hanno ancora concluso le operazioni di scrutinio, è doveroso rivolgere un ringraziamento sentito a tutte e tutti coloro che hanno deciso di recarsi alle urne. A chi ha distribuito volantini, affisso manifesti, presidiato i banchetti, e a chi, in questo momento, è ancora ai seggi come rappresentante di lista.

Ma il nostro ringraziamento va anche, e forse soprattutto, a chi alle urne non si è recato. Per disaffezione, per sfiducia, per scelta. Conquistare, o riconquistare, la fiducia di chi oggi si è sentito distante è per noi una sfida imprescindibile. Non possiamo limitarci a contare chi è venuto con noi: dobbiamo, con umiltà e determinazione, rilanciare il dialogo con chi si è allontanato.

In questo cammino, vogliamo esprimere una profonda gratitudine a Natale Di Cola, segretario della CGIL di Roma e del Lazio, e a Mirko Pecci, referente del comitato referendario per il nostro Municipio. La loro generosità, la capacità di tessere relazioni e di mettere la propria esperienza a disposizione della comunità rappresentano un patrimonio prezioso, che sapremo custodire e valorizzare.

Un ringraziamento particolare va anche a Diego Piccoli e Anna Scorrano, rispettivamente segretario e dirigente della segreteria regionale della Fillea CGIL Roma e Lazio. In molte periferie, grazie al loro lavoro instancabile, si sono raggiunti risultati significativi, con dati di affluenza che in alcuni casi si avvicinano a quelli delle ultime elezioni europee. Questo dimostra che l’egemonia costruita dalle forze reazionarie su temi cruciali come il lavoro e i diritti può essere incrinata solo attraverso un impegno capillare, quotidiano, radicato nei territori.

La sfida che si apre ora è chiara: non basta l’indignazione, non bastano le mobilitazioni episodiche. Serve un lavoro politico profondo, capace di ricostruire una connessione autentica con le persone, di rimettere al centro i diritti, il lavoro, la dignità. La battaglia referendaria ha acceso un segnale che non può essere spento.

Quella di oggi non è la fine di un percorso, ma un punto di partenza. Da qui ripartiamo.

Non perdiamoci di vista!

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