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Casalotti non è merce di scambio: basta scaricabarile, servono verità e trasparenza

5 agosto 2025 Redazione

Casalotti non è merce di scambio: basta scaricabarile, servono verità e trasparenza

A Casalotti si è scatenato un vergognoso scaricabarile sull’ampliamento del centro ENEA, nella palazzina accanto all’ingresso della scuola di Boccea 590. Un tema delicato, che riguarda la gestione dell’accoglienza dei richiedenti asilo, è stato trasformato in un teatrino di accuse incrociate tra Partito Democratico e destra di governo, a spese delle cittadine e dei cittadini del territorio.

La Presidente del Municipio XIII, esponente del Partito Democratico, avrebbe dichiarato che i richiedenti asilo rappresentano un problema di ordine pubblico. Parole gravi, che riportano alla mente i tempi in cui Marco Minniti interpretava il ruolo che oggi è di Matteo Salvini, trasformando le persone in cerca di protezione in una questione di “sicurezza” e di “decoro urbano”.

Dall’altra parte, la destra prova a sfilarsi dalle proprie responsabilità, facendo finta che la decisione non sia della Prefettura, cioè del Governo che loro stessi guidano, e scaricando le colpe altrove mentre continuano a sbandierare slogan irrealizzabili come il blocco navale. È il solito gioco delle parti: mentre a Roma si occupano poltrone e incarichi, sui territori si getta fumo negli occhi.

Ma la verità è un’altra, e le cittadine e i cittadini di Casalotti lo sanno bene.

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Servono politiche serie per l’inclusione e per la coesione sociale, servono investimenti reali su servizi, scuole e trasporti.

Mentre PD e destra si rimpallano accuse, su quello stesso terreno si prepara l’ennesima speculazione edilizia. Un'altra colata di cemento che si aggiunge alle tante già in corso nel quartiere, consumando suolo senza alcuna pianificazione seria per la mobilità, per i trasporti pubblici, senza una visione concreta per il futuro di Casalotti. Ancora una volta, si sacrificano i bisogni del territorio per fare spazio a interessi privati, in assenza di qualsiasi partecipazione o condivisione con chi il quartiere lo vive ogni giorno.

Casalotti non può e non deve essere usata come campo di battaglia per lo scontro tra vecchie logiche di potere.

Come Aurelio in Comune, siamo e resteremo al fianco delle cittadine e dei cittadini che chiedono verità, trasparenza e scelte giuste. Non accettiamo che il nostro territorio venga svenduto a chi specula sulla pelle delle persone, né che l’accoglienza venga strumentalizzata per alimentare paure e divisioni.

Servono politiche serie per l’inclusione e per la coesione sociale, servono investimenti reali su servizi, scuole e trasporti. E serve soprattutto un cambio di passo: Casalotti merita rispetto, non operazioni calate dall’alto.

Non perdiamoci di vista!

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